Come si racconta uno studio legale attraverso i media tradizionali?

I rapporti con la stampa (o media relations) sono alla base di qualsiasi struttura che abbia l’intento di comunicare all’esterno, essi offrono infatti visibilità e credibilità, sono il mezzo migliore per informare il proprio target di riferimento, senza dare però l’impressione di forzare quest’informazione.

Uno degli strumenti che dovrebbe utilizzare uno studio legale è la rassegna stampa, che comprende tutti gli articoli in cui lo studio o i professionisti di uno studio vengono citati o intervistati dai giornalisti in un periodo di tempo definito. Inoltre è uno strumento utile per verificare il raggiungimento degli obiettivi di comunicazione dello studio e la percezione che di esso si ha nel mercato rispetto ai concorrenti. Grazie alla “voce dei giornalisti”, sentiamo parlare del nostro studio professionale, ci facciamo così un’idea di quello che pensano su di noi.

Le principali testate su cui i giornalisti scrivono sono infatti una delle principali fonti di informazione per la creazione di opinioni, idee e atteggiamenti verso un particolare professionista o sulla sua attività di studio. Spesso il modo in cui parla la stampa influenza l’idea che i lettori hanno di esso, bisogna però che lo studio gestisca con appropriate attività di comunicazione tutte le relazioni che riguardano i media, perché i risultati saranno la risposta degli obiettivi di posizionamento che si desidera.

Alcuni studi propongono la rassegna stampa in una apposita sezione del loro sito web, evidenziandone gli articoli pubblicati, la data e la testata.

Le testate giornalistiche della stampa online permette una diffusione virale delle notizie e a volte creano l’interesse della condivisione in base alla notizia che viene pubblicata.

 

Disservizi del trasporto aereo: negato imbarco al cane

Il settore del trasporto aereo ha conosciuto una rapida espansione ed evoluzione negli ultimi quindici anni, da quando l’ingresso delle compagnie cosiddette low cost ha da un lato aperto il mercato aereo a fasce di popolazione che prima ne erano escluse per i costi elevati, dall’altro stimolato la concorrenza anche fra le compagnie di bandiera (full service carriers). I vettori low cost detengono ormai una fetta più che consistente dei voli “leisure” in ambito intra-UE (nel mercato business le compagnie tradizionali tengono ancora bene) ed hanno in parte eroso il bacino di utenza dei voli charter, che tuttavia rimangono i soli voli economici di lungo raggio. Ne hanno chiaramente beneficiato sia i turisti che le imprese, che hanno avuto accesso a viaggi di media e lunga percorrenza, con un costo nettamente inferiore allo spostamento in automobile e talora anche a quello in treno.

Il rovescio della medaglia è che l’incremento del traffico ha messo a dura prova sia le infrastrutture aeroportuali che la gestione dei servizi, con un aumento esponenziale dei ritardi, delle cancellazioni, dei bagagli smarriti. L’importanza del settore, dal cui buon funzionamento dipendono in parte la concreta integrazione del mercato interno europeo e la reale attuazione del diritto alla libera circolazione dei cittadini in ambito UE, ha spinto la Commissione Europea a monitorare con attenzione il trasporto aereo ed emanare specifici provvedimenti normativi, tesi a garantire sia l’efficienza e sicurezza dello stesso, che il rispetto dei diritti dei passeggeri.

Il trasporto di animali domestici ad esempio, come bagaglio registrato o di cabina, è consentito a determinate condizioni ed è sempre soggetto a preventiva prenotazione. L’animale domestico è inoltre considerato al di fuori della normale franchigia bagaglio ed è perciò soggetto al pagamento del supplemento di eccedenza, a peso o a pezzo a seconda dell’itinerario.

Una sentenza per certi versi “storica” è stata emessa in questi giorni dal Tribunale di Marsala che ha condannato la compagnia aerea Alitalia al risarcimento del danno nei confronti del proprietario del cane. Non ha voluto imbarcare il cane nonostante un regolare biglietto, per questo Alitalia dovrà risarcire i danni. A deciderlo il Tribunale civile di Marsala secondo il quale, nel comportamento della compagnia aerea, «è possibile configurare il dolo incidente», nonché «la mancanza della buona fede e il preordinato disegno di non voler informare la clientela dei diritti ad essa spettanti». Il fatto è accaduto il 23 dicembre 2012 all’aeroporto di Milano Malpensa.

Di seguito riportiamo i link delle notizie:

http://www.milanotoday.it/cronaca/cane-non-puo-volare-alitalia-condannata.html

http://trapani.gds.it/2016/02/10/niente-cane-sull-aereo-alitalia-condannata_472969/

http://www.quotidiano.net/animali/animali-cane-aereo-1.1722029

http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/02/09/news/alitalia_cane_a_milano-133075592/

http://ilmattinodisicilia.it/16742-alitalia-condannata-dal-tribunale-di-marsala-non-ha-fatto-imbarcare-un-cane/

http://www.lastampa.it/2016/02/10/societa/lazampa/cane-cani/alitalia-condannata-per-negato-imbarco-di-un-cane-a-milano-mfP3kVAQ61EUpOA3OD23bP/pagina.html

http://www.ilmiocane.org/alitalia-condannata-per-negato-imbarco-di-un-cane-a-milano/

http://www.travelnostop.com/news/cronaca/negato-imbarco-di-un-cane-alitalia-dovra-risarcire-1580-euro_131327

 

Oggi si festeggia il Safer Internet Day

Oggi si festeggia la giornata mondiale per la sicurezza in rete promossa dalla Commissione Europea. Quest’anno lo slogan è “play your part for a better Internet”, si focalizza infatti su tre temi principali: cyberbullismo, dipendenza dal web e infine sicurezza online. Tutte queste sono le minacce a cui ogni giorno gli internauti sono esposti e bisogna prendere le dovute precauzioni per difendere i più piccoli, come ad esempio la loro protezione d’indennità nel caso dei social network.

Oggi il grado di alfabetizzazione digitale in Italia è molto alto, i giovani di oggi (la cosiddetta Generazione Z) sono circondati dalle nuove tecnologie: iphone, ipad e tutto ciò che li possa far connettere ad internet in modo veloce e immediato.

Secondo l’indagine diffusa in occasione del Safer Internet Day: “Più del 90% dei giovani usa abitualmente le chat, il 60% cede al selfie. I “lati oscuri” sono il sexting, il vamping e il cyberbullismo, ma c’è un’attenzione maggiore alla privacy.

Con il Safer Internet Day in Italia saranno coinvolti ben 100 capoluoghi di Provincia nei quali la Polizia di Stato si recherà nelle scuole con l’obbiettivo di spegare quali sono le strategie di difesa più efficaci contro fenomeni spesso preoccupanti quali il cyber bullismo.