
Riportiamo oggi uno strano caso che vede coinvolta una compagnia aerea americana, la United Airlines alle prese con i codici di abbigliamento all’interno dei suoi aeromobili.
A due ragazze è stato vietato di salire a bordo di un aereo della United Airlines perchè vestite in modo “non consono”.
E’ accaduto negli Stati Uniti d’America, precisamente a Denver. A due ragazze lo staff della United Airlines ha impedito l’imbarco perchè il loro abbigliamento è stato reputato non consono al dress code dell’azienda.
L’accadimento non è certo un caso eccezionale, anche ad una bambina di dieci anni era stato chiesto di non imbarcarsi per via dell’abbigliamento. I genitori, però, erano prontamente intervenuti cambiandole vestiti.
Il caso delle due ragazze in leggings ha avuto, però, la fortuna di esser stato documentato in diretta da un’attivista, Shannon Watts. Dopo aver assistito alla scena, immediato è stato il lancio nell’etere di un tweet.
La United Airlines si è difesa sostenendo che le giovani avevano dei biglietti che impongono un “dress code” (regole d’abbigliamento). Si tratta dei cosiddetti “United pass travellers”, biglietti concessi a parenti stretti di dipendenti della compagnia. Il “dress code” United oltre ai leggings vieta a chi ottiene questi biglietti ciabatte da spiaggia, qualsiasi vestito troppo attillato tanto da rivelare la biancheria intima, pantalocini troppo corti, magliette con scritte o immagini offensive.
Come è stato spiegato poi i valori aziendali sono fondamentali e coloro i quali viaggiano in qualità di dipendenti, o con biglietti di tipo “Pass Riders”, sono considerati rappresentati d’azienda. C’è quindi obbligo di adottare un dress code tale da non cozzare con i valori proposti. I viaggiatori normali, infatti, non sono soggetti agli stessi vincoli.
Sui social si è subito scatenata l’ironia e l’hashtag #leggingsonplane è stato usato centinaia di volte in decine di lingue
La polemica ha portato la United Airlines a scrivere ancora sulla questione: “A tutte le nostre clienti, i vostri leggings sono i benvenuti!”.
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