
Secondo Hank Brigman di TouchPoint Metrics, gli studi legali dovrebbero evitare di inserire contenuti troppo generici e descrizioni troppo ampie dell’attività di cui si occupa lo studio e puntare l’attenzione, invece, con maggiore precisione su quali problemi legali può risolvere lo studio. In particolare secondo Brigman, sono gli articoli online specialistici a generare interesse da parte dei potenziali clienti.
Larry Bodine del Law Marketing Portal analizza quali sono gli errori che commettono online gli studi legali e in particolare di inserire troppe informazioni poco utili quali:
- il messaggio di “benvenuto” che descrive “quanto sia importante lo studio”, senza però veramente dire qualcosa che faccia differenziare lo studio rispetto ai concorrenti;
- la storia dello studio: vari studi legali sono stati fondati allo stesso modo e le storie si assomigliano molto. Questo non aiuta a differenziare lo studio e spesso non interessa ai potenziali clienti.
Anche dal punto di vista del design, Peter Boyd di Paper Street Web Design sottolinea che gli studi legali commettono anche errori di design quando progettano un sito web:
- inserire grafici al posto dei testi, non aiuta i motori di ricerca a trovare le parole chiave;
- non considerare eventuali restrizioni tecniche: il sito web deve essere adatto a tutte le piattaforme e compatibile con i diversi browser;
- usare introduzioni in “flash” ormai risulta obsoleto
- “pop ups” sono elementi poco apprezzati ai visitatori del sito.
Inoltre bisognerà tenere aggiornato il sito web, ad esempio una sezione “seminari e eventi” devono essere automaticamente spostati dall’area che riporta le notizie più recenti all’archivio, subito dopo la data dell’evento.
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